Bollicine (speziate) a Pasquetta: la “Catharina”… alla salute! #2


"il profumo delle spezie medievali racchiuse in un bicchiere"... così, tempo addietro (vi ricordate il post del 17 Dicembre scorso?), vi avevo presentato Catharina, la prima birra italiana ispirata al panforte e prodotta dal birrificio San Quirico in provincia di Siena.
 
da estimatore di birra e da inguaribile curioso non mi rimane che testare. Se capito da quelle parti farò una visita allo stabilimento, in alternativa ordinerò comodamente da casa”… e, con questa promessa, mi ero allora congedato.
 
Ebbene sì, quel giorno è arrivato….
 
06/04/2015

Suona la sveglia e con puntuale ritualità la stanza da letto è investita dal fatidico interrogativo: “che fare per Pasquetta?” o meglio “dove andare a rifugiarsi per una 24 ore tra relax, cultura e natura?”

Ma sì… tutti in macchina e, gps alla mano, direzione Val d’Orcia!!!
2 ore di viaggio da brochure turistica - tra remoti casolari e sublimi sali e scendi verdeggianti - ed eccoci nei pressi di San Quirico.
La scampagnata, come è ovvio, non è stata pianificata nei particolari, ma, tra le altre, è d’obbligo una visita al birrificio; urge una degustazione e, perché no, la speranza di carpire qualche piccolo-grande segreto sulla miscela di spezie.
San Quirico è un grazioso borghetto medievale, è facile da girare e, in men che non si dica, siamo difronte l’ingresso del birrificio. La vetrina ha un aspetto tutto sommato sobrio ma s’intuisce subito, dalla disposizione delle luci e delle bottiglie in mostra, l’eleganza e la cura per i dettagli che invitano, eccome, a varcare la soglia di questo antico edificio.
 

Certo, ad esser sincero, me lo aspettavo molto più grande, ma se è vero come è vero che è il vino buono (immagino anche la birra…) a star nella botte piccola, possiamo star sereni. L’ambiente è difatti, oltre che pulito e ordinato, arredato con gusto e, wow!, ha la camera di fermentazione in bella vista.
 
 
 
 
Convenevoli dosati, come nella migliore tradizione da bancone, perché siamo estremamente impazienti di agitare i calici e libare a Catharina.
 
Catharina nasce da un’intuizione congiunta di due eccellenze dell'enogastronomia senese: i mastri birrai del birrificio San Quirico e da quelli de “La Fabbrica del Panforte”, che la sanno lunga in quanto a speziature
Stiamo parlando di una English Pale Ale, doppio malto, realizzata con cereali biologici della Val d’Orcia e aromatizzata con le spezie tipiche del panforte: pepe, cannella, noce moscata, chiodi di garofano ed altri aromi in una combinazione esclusiva. Questo prodotto trova il suo perfetto connubio, neanche a dirlo, col dolciume toscano, ma, ce lo assicurano, è perfetta anche come birra da meditazione nelle fredde serate invernali o in accompagnamento a formaggi stagionati e pasticceria secca. Catharina rappresenta un omaggio che le due nostrane realtà imprenditoriali hanno voluto fare, e da qui il nome, a Santa Caterina da Siena. In epoca medievale, la domenicana, oggi tra l’altro compatrona d'Italia (assieme a San Francesco D'Assisi) e d'Europa, era solita ritirarsi in preghiera ed in solitudine tra gli incantevoli scenari della Val d’Orcia.
I ragazzi del birrificio, nel frattempo, ci intrattengono, fieri della loro attività, con curiosi aneddoti sui vari prodotti in catalogo e sulle impennanti prospettive di mercato: Norvegia, Stati Uniti, Dubai e Cina iniziano a bussare per Iris, Giulitta e Catharina, le tre “dive”, a basso contenuto alcolico, tutto luppolo, malto e spezie.
 
 
Adamantini, i bicchieri, se ne stanno imponenti e con perizia spillati al centro della penisola in legno trattato. Il momento è solenne e noi, che non siamo in realtà dei veri intenditori, tentiamo, forse un po’ goffamente, di immedesimarci nella parte.
Niente da fare, il cerimoniale dell’assaggio e l’aplomb dell’esperto non ci appartengono proprio… però, non siamo qui per caso… vogliamo scoprire le nostre amate spezie tra i mille e più effluvi che fuoriescono dalla mescita.
E’ difficile, molto difficile!!! Questa cervogia, benché le Ale doppio malto non siano tra le mie favorite, è ottima, facciamo ad intenderci, e la profumazione è strepitosa; detto questo è improbabile se non addirittura impossibile isolare i sentori delle singole fragranze.
Non stiamo qui a raccontarcela o a fare strani calembours, sono un po’ deluso ma perfettamente consapevole (ho altre esperienze all’attivo) che non è facile distinguere uno per uno gli ingredienti di un prodotto eterogeneo come una birra. E con Catharina il coefficiente di difficoltà diventa iperbolico visto che, contrariamente ad altre sue colleghe, di aromi ne racchiude a iosa.
Per concludere, devo ribadire di non esser un avvezzo al beer-tasting, una cavia pertanto poco attendibile.
Mea culpa, da inguaribile “speziale” ho caricato questo prodotto di aspettative oltremodo irrealistiche.
Il tempo è tiranno e la nostra giornata in terra di Siena non può purtroppo finir qui tra bionde e scure da regalo. Prima di andarcene, però, decidiamo di fare shopping… una bottiglia di Catharina ci terrà compagnia nel viaggio verso casa!!!
Salutiamo con calore, invitando i ragazzi a seguirci sul blog, e ci perdiamo tra scorci mozzafiato dell’entroterra toscano.
 
 
Nel complesso è stata un’esperienza insolita e coinvolgente: le birre, oltre ad essere veramente godibili, hanno tutte una spiccata personalità e, non meno, i gestori sono persone garbate ed estremamente ospitali.
L’arcano sulla speziatura è rimasto tale, ma quelli del San Quirico, per Amici delle SPEZIE, han fatto un’eccezione che, neanche a dirlo, rimarrà top secret.
Voi continuate a seguirci e non si sa mai che un giorno, forse, boh, chissà…


Catharina può essere acquistata in loco oppure on line sul sito www.birrificiosanquirico.it
 

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